domenica 12 aprile 2009

RODIMENTI DI SESTO GRADO DELLA SCALA RICHTER

Non pensavo di ricominciare a scrivere sul blog, dopo una lunga pausa, proprio in questa circostanza. Oggi è il giorno di Pasqua, della Pasqua con chi vuoi, che invece è Pasqua con i tuoi, anzi con i suoi, anzi solo col suocero.
Ma non è questo il punto.

Nei giorni scorsi si è consumata una tragedia, il terremoto in Abruzzo con tutte le conseguenze che si è portato dietro. E oltre a sentirmi impotente e infinitamente triste di fronte a un tale disastro, a tanto dolore, alla morte, ho maturato una profonda incazzatura per quello che leggo e ascolto sull'argomento.

Non si fa che lodare l'efficienza della gioiosa macchina organizzativa dei soccorsi... eppure, forse l'ho sognato, subito dopo la scossa più grande, casualmente mi sono imbattuta in tanti collegamenti radiofonici con gente che cercava di scavare da sola tra le macerie perché, a distanza di 12 ore dall'evento, ancora non c'era nessun soccorritore in giro (e parliamo delle zone dell'epicentro). Boh, scherzi della mia immaginazione.

Ho trovato gli articoli dei giorni precedenti, in cui si dava dell'imbecille al tecnico che metteva in guardia sui rischi del terremoto imminente. Dai ancora a dire che questi eventi non si possono prevedere, va bene. Dai che lui parlava di epicentro a Sulmona, va bene. Ma, per la miseria, ho letto anche che a L'Aquila c'erano grosse scosse da diversi mesi... almeno preparare e distribuire un depliant sui comportamenti da adottare in caso di terremoto, no? Indicare alla popolazione dei centri di raccolta sicuri, no? Invitare a tenere pronto un kit per la fuga, no? Poche cose, che forse non avrebbero risolto molto. Ma anche un'indecisione in meno,
anche una sola vita in più, che avrebbero fatto schifo? Non posso pensare che non sia stato preso nessun tipo di provvedimento per non allarmare la gente, già sufficientemente terrorizzata dai continui sballottamenti tellurici. Io credo che non sia stato fatto nulla semplicemente per fatalismo, per mancanza di soldi, per risparmiare sulla tipografia e sui francobolli.

Mi sono venute le bolle alle parole "ricostruzione" e new town" e ho avuto persino cattivi pensieri, tipo che a qualcuno fa proprio comodo che ci sia qualche bella catastrofe ogni tanto, così ricominciano a girare i soldi. Per non parlare dell'edilizia dei furbi, della sabbia di mare nelle costruzioni già esistenti, un classico del malcostume italiano.

Ma la cosa per me più fastidiosa, è sentire di continuo, nei dibattiti televisivi tra politici, la frase: «Non è il momento di fare polemiche». Ah, no? Ah no?!?

Propongo di individuare al più presto la zona più a rischio sismico d'Italia (credo sia Catania), prendere un palazzo di dubbia staticità e di trasferire lì il governo con tutti i suoi rappresentanti al completo. Qualcosa prima o poi accadrà.

4 commenti:

annamaria ha detto...

a me sai invece cosa dà fastidio? gli italiani che chiedono aiuto e consolazione ai colpevoli storici del disastro. Cosa ci devono fare ancora per farci svegliare? MA PERCHE' NON CHIEDIAMO TUTTI LA CITTADINANZA AD UN PAESE CIVILE, in molti posti gli elettori vengono trattati come persone Danimarca, Germania, Svezia, Norvegia, Islanda, Austria ecc ecc ecc

Dioscorea ha detto...

Si può fare? Come? E facciamolo subito. Tanto io non ho speranze di cambiamenti. In meglio, voglio dire. E sembra che viviamo in un paese dove ci mettono il bromuro nella pastasciutta, che cavolo...

sunflower ha detto...

bentornata!!!
mi sei mancata...a presto da Emi

Dioscorea ha detto...

Ah, ma grazie! Ho avuto un problema di gestione della vita e dei siti...