lunedì 3 maggio 2010

FRAMMENTI DI WILMA


Ieri l'ho dovuta salutare per sempre. Era sedata, quindi non mi ha nemmeno visto, chissà se ha sentito le mie carezze e la mia voce. La mia adoratissima gatta Wilma.

E voglio essere romantica per lei, riacchiappare e conservare i ricordi della vita passata insieme, che sono tanti e molto belli.

Come le sue capocciate al mattino per farmi svegliare, e le leccatine sulla faccia. La sua presenza vicino al lavandino, con la zampa pronta a infilarsi sotto il getto dell'acqua.

La sua pancia rosa e gonfia quando era cucciola, e il primo giorno in cui ha aperto gli occhi. Io c'ero. Io c'ero da quando aveva circa due giorni e credo proprio di essere stata la sua mamma.

Mi ricordo il microbiberon con cui le davo il latte e la prima volta che finalmente ha fatto la pipì da sola nella lettiera. Per non parlare del sollievo per la prima volta in cui ha fatto anche il resto da sola.

Gli agguati che da cucciola faceva di notte nel lettone, all'improvviso, e bisognava dormire col piumone sulla faccia.
Il gioco con la cannuccia. Bastava tirargliela nella vasca e lei l'andava a riprendere e riportare.

Le fusa quando ci strofinavamo la testa a vicenda. Detestava essere presa in braccio o toccata in ogni momento. Ma le piaceva farsi strofinare il muso con la faccia.

Fiera e testona. Diventava una iena quando c'era da metterla nel trasportino per portarla dal veterinario. Per fortuna in nove anni non ce n'è stato tanto bisogno. L'ultima volta, però, ieri, non ha opposto resistenza.
La mia piccola principessa pelosa... quanto mi manca.



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