Mi manca quando rientro a casa e non la trovo più mezza addormentata nella sua cesta. Lei era il mio primo pensiero al rientro, e l'ultimo prima di uscire di casa.
Il suo accondiscendere a farsi accarezzare la pancia, aprendosi come una quaglia.
Le sue facce mentre giocavamo a nascondino, e il modo di drizzare le orecchie come due piccole vele al vento.
Il modo di chiamarmi per farsi aprire la finestra e guardare fuori, battendo con la zampa sulle tapparelle.
Mi manca per tutte le volte che mi si è addormentata intorno alla testa, come un turbante, e quelle – ancora di più – in cui mi ha scalzato piano piano dalla mia postazione prendendosi tutto il cuscino.
E il suo strusciarsi sulle mie gambe per farsi dare della nuova pappa, che puntualmente poi lasciava lì.
mercoledì 5 maggio 2010
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