giovedì 22 maggio 2008

SCONTRO DI CIVILTÀ SU UN ALBERO DELL'APPIA PIGNATELLI

Capita ormai spesso che la lettura mattutina del giornale mi lasci indifferente. Mi tolgono l'ici, e chissà perché non riesco a entusiasmarmi. Mi riportano il mutuo al tasso di due anni fa, e non mi fa né caldo né freddo. Mi dicono che c'è una svolta sui rifiuti, e non batto ciglio. Mi informano che la salma di Padre Pio forse è stata violata prima della riesumazione ufficiale, e stranamente non mi viene da fare dell'ovvia ironia sulla mercificazione dei santi, neanche tra me e me. Ma oggi una notizia mi ha colpito davvero. Era annunciata da un trafiletto in prima pagina di uno di quei quotidiani gratuiti che ti lanciano dentro la macchina mentre sei fermo al semaforo, se non ti sbrighi a tirare su il finestrino. La notizia eclatante è questa: un pappagallino è volato via da una finestra e si è perso per la città di Tokio. Soccorso da un passante e portato in una clinica veterinaria, ha cominciato a ripetere ossessivamente il nome del suo proprietario e l'indirizzo dell'abitazione. E così la polizia l'ha scortato fino a casa sano e salvo. Allora mi è venuto in mente il pappagallino verde che ho visto svolazzare tra i rami di un albero alcuni giorni fa, mentre ero in coda sull'Appia Pignatelli. Dato che la specie del pappagallo non figura tra quelle caratteristiche di Roma e dintorni, ho pensato subito a un ignaro fuggitivo, abituato alla cattività di una gabbietta più o meno confortevole, ora alle prese con chissà quali difficoltà. E ho immaginato - lo so, è inverosimile - che un passante si preoccupasse di portarlo dal veterinario per verificare le sue condizioni di salute. Ed è soprattutto a questo punto che scatta, secondo me, la differenza fondamentale tra il pappagallo giapponese e quello italiano. Il previdente proprietario di Tokio si era preoccupato di insegnare al suo il nome e l'indirizzo di casa... quale potrebbe essere invece il bagaglio linguistico del pappagallino che ho visto io? Tiro a indovinare: frocio, forza Roma, Lazio merda. Sicuramente fa simpatia... ma la strada di casa, questo, non la ritrova più.

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