mercoledì 20 agosto 2008

KENYA. APPUNTI DI VIAGGIO



BILANCIO DI UN SAFARI. Al parco naturale Tsavo West sono riuscita a vedere più o meno da vicino: elefanti, zebre, gazzelle, ippopotami, coccodrilli, impala, scimmie, giraffe, dik-dik, facoceri, kudù, cobo, bisonti, iene, sciacalli, avvoltoi, aquile, gufi, volpi, bushbaby, zanzare. Paesaggi della savana davvero mozzafiato. Purtroppo niente leoni e ghepardi, ma dopo aver saputo che può capitare che vengano uccisi dei capretti appositamente per attirare i felini per il diletto dei turisti, sono contenta così. Ho dormito in un campo tendato e cenato davanti a un laghetto dove c'erano costantemente gli occhietti degli ippopotami a guardarti a pelo d'acqua.

MOMENTI SELVATICI. Ho dovuto fare pipì per ben due volte all'aperto, nella savana, tra i cespugli, segnando abbondantemente il territorio.

VILLAGGIO MASAI. Popolo colorato e pieno di soprese. Le loro case sono fatte con la cacca di mucca (e le costruiscono solo le donne), e io ci sono anche entrata dentro. Sono famose le loro danze, durante le quali si mettono a saltare in alto come grilli. La musica la fanno loro con la voce e non usano percussioni.

IL SOGGIORNO SULLA COSTA. Tanti giorni al mare a Diani Beach a fare niente sono difficili da far passare, anche se sei all'equatore e davanti all'oceano indiano. Sono riuscita a schivare qualsiasi tipo di attività di animazione (bocce, freccette, beach volley, acqua gym). In compenso, abbandonata sul lettino e all'ombra delle palme, ho letto tre libri: "Il Budda delle periferie” di Kureishi, "Il Vangelo secondo la scienza" di Odifreddi (non esattamente un libro da spiaggia...), "Un uomo senza patria" di Vonnegut. Mi sono piaciuti tutti parecchio. Sull'aereo, al ritorno, ho letto "Lo sapevo, non dovevo ammalarmi" di Roberto Levi.

CIBO. Come vegetariana non ho avuto problemi. Tanta verdura di buona qualità, e frutta fresca. Mai avuto disturbi, neanche una vendetta di Montezuma di passaggio. Bisogna dire che ho sempre mangiato presso strutture molto rigorose, orientate prevalentemente al turismo nordeuropeo, in particolare tedesco.

IN KENYA NON SEI MAI SOLO. C'è sempre qualcuno che ti avvicina per venderti qualcosa. In spiaggia, in particolare, l'assalto è di gruppo, sistematico, massiccio. Li chiamano beach boys, non sono bagnini, ma i "vu cumprà" locali. Ti braccano, molti conoscono anche la tua lingua, ti chiedono come ti chiami e poi ti chiamano in continuazione finché non prendi qualcosa per sfinimento. Se decidi di fare una passeggiata lungo la riva, sono capaci di seguirti, chiacchierando, fino in Tanzania.

I BABBUINI SONO MOLTO DISPETTOSI. Se malauguratamente ti beccano con qualcosa da mangiare tra le mani, lascia ogni speranza, te la scipperanno. Si aggirano tra i lettini mentre prendi il sole e si nascondono dietro le palme e poi zac! Simpatici e curiosi... però anche pericolosi, se spaventati o agitati possono mordere, e allora sono guai.

I KENIOTI SONO MOLTO FRIENDLY. Il loro motto è "akuna matata", "non c'è problema" (spero che la frase sia precedente al "Re Leone" della Disney, e non viceversa). Dicono spesso anche "pole pole", cioè "piano piano", un po' come gli italiani.

PICCOLO DIZIONARIO SWAHILI.
Salve: Jambo (o Salama)
Benvenuto: Karibu
Grazie (mille): Asante (sana)
Prego: Karibu.
Comunque parlano anche inglese.

7 commenti:

annamaria ha detto...

BILANCIO DI UN SAFARI: niente che non potevi vedè al bioparco
MOMENTI SELVATICI: pure a me m'è capitato al Terminillo
VILLAGGIO MASAI:qui effettivamente ho delle carenze
IL SOGGIORNO SULLA COSTA: vabbè villaggio valtur
CIBO: ma se parla di cicoria, uva , la solita frutta e verdura che da noi vendono ormai quasi solo gli indiani?
IN KENYA NON SEI MAI SOLO ....manco a Napoli se è per questo
I BABBUINI SONO MOLTO DISPETTOSI questo ce manca, ma probabilmente nessuno di noi ne sente la mancanza
I KENIOTI SONO MOLTO FRIENDLY....pure i napoletani

PICCOLO DIZIONARIO NAPOLETANO.
ieri: aière
venditore di cipolle: cepullaro
due: ddoje
andare: gghì .
Comunque parlano anche italiano, a volte.

Dioscorea ha detto...

No villaggio valtur... sia chiaro.
Non mi hai chiesto dei souvenir...

Anonimo ha detto...

hai visto da vicino i dik-dik....cazzo! e che ci facevano in kenya? una tournee' centronordafricana?
pensavo si fossero sciolti...
oppure, come dice Elio "i morti nun so' morti veramente"!!!

Anonimo ha detto...

Io ho visto da vicino i cugini di campagna, fa lo stesso? Si trovano anche in Africa?

Dioscorea ha detto...

Lì i cugini di campagna hanno molto successo, specie il biondino con la vocina.

annamaria ha detto...

ALLORA COM'E' ANDATA A SOUVENIRS ? CHE TE INVENTERAI PER FARCELI GUADAGNARE?????

Anonimo ha detto...

va a finire che per avere un souvenir ci toccherà partecipare al festival del ballo masai: vince chi salta più in alto...