mercoledì 27 agosto 2008

MACCARESE COME DIANI BEACH

Oggi, stesa su un lettino in riva al mare di Maccarese, mi sembrava quasi di stare ancora in Kenya, a Diani Beach. Non certo per il paesaggio. Per i beach boys, i venditori di spiaggia. Un numero impressionante. A raffica.

E mentre gestivo il traffico commerciale, mia cugina mi faceva il cazziatone perché nel prendere il sole mi sono riempita di macchie sul viso, sbagliando evidentemente il tipo di crema protettiva. Le parole esatte: «Sembri un quadro impressionista». Poi mi ha aggiornata sulle leggende di famiglia. Poi ci siamo bagnate i piedi nell'acqua. Poi siamo ritornate sul lettino a prendere il sole. E tra un venditore e l'altro, siamo riuscite a non comprare niente. Gli articoli più frequenti: ombrelli (alcuni dei quali in stile novecento, a pois e col voilant), calzini e calzettoni, panta pareo, anelli, bracciali, teli da bagno, massaggi.

La vera notizia è che sia all'andata che al ritorno non ci siamo perse.

4 commenti:

annamaria ha detto...

eh ti sei dimenticata i venditori di bambu', notoriamente tipica pianta della tenuta di maccarese, come dire dal produttore al consumatore
inoltre la notiziona è che abbiamo attraversato il fuoco, e da oggi moira orfei ce fa un baffo
e domani si replica, con stereo a palla per le strade di roma e limitrofe alla ricerca di un rimedio per la faccia chiazzata di dioscorea, profumeria è la meta prima ma non escludo che si debba arrivare da un'esorcista, ma questo a mia cugina non l'ho ancora detto

Dioscorea ha detto...

E pensare che finora tutti hanno taciuto, nessun altro ha avuto il coraggio di dirmi che ho la faccia come il manto di una giraffa.

annamaria ha detto...

riprendendo il tema dioscoriano dei beach boys perderei due minuti a descrivere il nuovo approccio con i bagnanti, evidentemente pure loro frequentano corsi di marketing, ormai piangono lacrime vere mentre ti raccontano della fame che patiscono, quei bei ragazzoni neri alti du metri, che è vero che non se la passano bene ma porca miseria e ce devi fà conversazione, e te vengono a chiede il panino, e te chiamano mamma, e te apostrofano ciao bella, e mò avete rotto, io c'ho un'età, diosco ce se avvicina, se ce fate perde ogni tre minuti il filo del discorso annamo nel pallone

Dioscorea ha detto...

Non solo, abbiamo rischiato di dover cedere le nostre pizzette