Sveglia alle sei e dieci. Un incubo, anche la mia gatta non si capacita dell'orario.
Partenza alle sette e venti. Sì, lo so, sono lenta a prepararmi la mattina, potrei dormire di più.
L'obiettivo è arrivare alle otto e trenta in ufficio. Non è lontano, una decina di chilometri. Ma siamo a Roma, non aggiungo altro, e io detesto arrivare in ritardo.
Stamattina trovo una coda da esagerazione hollywoodiana. Una fila interminabile di macchine. Ferme. Automobili immobili, e io in mezzo. Quando scopro la causa dell'ingorgo infernale (incidente sull'Appia Pignatelli), si è fatta già una certa ora e arrivo in ufficio solo alle nove. Era tanto che non dicevo tante parolacce.
In ufficio: messaggi di posta elettronica come se piovesse, difficilmente smaltibili in pochi giorni. E problemi, urgenze, intoppi, cose da fare, cose da dire, cose da non dire...
Questo è solo il primo giorno.
Il prossimo ponte è previsto il 31 ottobre, quello di Ognissanti, viene di venerdì.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
carissima non vedo l'ora di leggere il giorno dopo il giorno stesso
il mio pc in ufficio ci ha messo 25 minuti a scaricare la posta sono due giorni che cerco di dare un senso a quella pila di mail sulla scrivania mentre intorno a me piovono calcinacci dall'interno e fumi di asfalto bollente dalla finestra.
Al centro storico l'afa è soffocante devi stare perennemente con aria condizionata accesa perchè non passa un filo di aria, e con le luci accese non so se mi sono spiegata:
certo il vantaggio è che potrei scambiarmi con i dirimpettai anche un caffettuccio, se ne avessi il tempo
ma ragazzi miei.. la santa pausa caffè che mitica invenzione!
anche se proprio dal 1° settembre il caffè è arrivato a 90 centesimi, io praticamente bevo 15 euro di caffè a settimana fuori casa, cavolo adesso due conti te li devi fare
Nel mio posto di lavoro stanno facendo dei lavori piuttosto importanti.
Durante giugno e luglio ha lavorato una ditta italiana con tre operai , uno stava sempre al cellulare, il secondo sempre imboscato a chiacchierare con qualcuno,il terzo lavorava ma con calma.Infatti ad agosto si sono accorti che non ci stavano con i tempi di consegna lavori.
A settembre trovo anche una ditta straniera, con quattro cinque operai e rimango basita perchè ogni volta che esco dall'ufficio li becco a lavorare alacremente, non si fermano mai, non fanno una chiacchiera, non una telefonata, insomma lavorano tranne che per la pausa pranzo.
Gli operai della ditta straniera lavorano a cottimo.
Se gli operai stranieri fossero stipendiati il loro ritmo resterebbe lo stesso? e gli operai italiani dovendo lavorare a cottimo passerebbero il loro orario di lavoro al cellulare??
Nel mio posto di lavoro hanno dei musi lunghi che non ti dico, tira aria di depressione, di trasferimenti e di cambiamenti, mentre io tento di trovare delle priorità per smaltire l'accumulo in maniera ordinata... incredibile come con un mese di ferie uno a malapena riesca a rilassarsi, e con un solo giorno di lavoro ripiombi nello stress totale
Posta un commento