giovedì 12 giugno 2008

UN MOMENTO DI POESIA

Sento che stai tornando
ho una strana percezione.
Ti avvinghi al ventre
subdola
contorci le mie viscere
nascosta e lenta navighi
tra spazi ignoti e liquidi.
Ed io che aspetto
attonita
la manifestazione
la mia saturazione
il mio dolore acuto.
E tu
che distruggi in uno spasmo
il mio pensiero mite.
Bastarda d'una cistite.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

vedo che ci riprova
dopo la prima volta
il suo ripetersi lento
è un annesso da finire
un corso indisponente
attonita sua martire
spasimante indolenzita
con manovra scellerata
debella la bastarda
antibiotico per forza

Dioscorea ha detto...

Ebbene sì, maledetto antibiotico,
hai vinto anche stavolta.

xanaxcioccolata ha detto...

accidenti...un blog di poeti questo qui!!!

annamaria ha detto...

indomita non è
soluzioni alternative
ispirazione per prassi quotidiane
aspersioni di pompelmo
una presa dello stesso di semini
e poi acqua acqua acqua

Dioscorea ha detto...

Provai provai e riprovai.
Ma i semi di pompelmo non trovai.
Mi rivolsi all'uva ursina
e al succo di mirtillo nero
(ne ho bevuto un litro,
euro 8,80 al biologico, davvero).
E acqua acqua acqua
quella sì, ne bevo tanta.
Eppur sto male,
sto proprio sulle spine:
entro sabato mi faccio
l'esame delle urine.

Anonimo ha detto...

indagine su urine non farei
inutile bramare risultato
di batterio battezzato
è cistite stanne certa
antibiotico risolve
che domani t’è passato

Anonimo ha detto...

il mirtillo nero,
a dire il vero,
mal si adatta
ad una donna sciatta,
e men che meno
al suo sfiorito seno.
Quanto all'urina analizzata
può esser riciclata,
ma non da analizzatori di laboratori
bensì da semplici dottori.
Per evitar clamori.

Dioscorea ha detto...

Donna sciatta? Seno sfiorito?
A buddhabar, tu sei svanito!

Anonimo ha detto...

Perdonate l'intrusione assolutamente prosaica
(come scrittore sono mediocre, ma come poeta faccio proprio schifo) ... da qualche parte avevo sentito che un rimedio naturale per la cistite è l'uva ursina.
Ora, non mi chiedete cosa cavolo sia l'uva ursina ... credo si tratti di una bacca rossa...

annamaria ha detto...

il dolore del mirtillo
si fa un baffo lillo lillo
l’uva ursina è panacea
meglio allora l’azalea
del riciclo dell’urina
l’ho saputo una mattina
che ci fanno mi domando
quanto allo sfiorito seno
della donna mezza sciatta
è un’immagine un po’ astratta

Dioscorea ha detto...

Romanievic, in un momento
t'eri perso il mio commento.
L'uva ursina ho già ingoiato,
ma scarsino è il risultato...
Qui la cosa si fa seria:
io sto male, porca miseria!

Anonimo ha detto...

evidentemente ho qualche difficoltà non solo a scrivere poesie, ma anche a leggerle mantenendo la giusta attenzione ... in effetti m'ero perso il tuo commento sulla miracolosa (solo di nome) uva ursina ...
Purtroppo non posso far altro
che la mia solidarietà darti
e un buon riposo consigliarti
(la rima è triste ma la mia solidarietà sincera)

Dioscorea ha detto...

Grazie davvero, a te buonanotte,
spero di chiudere occhio stanotte.

Anonimo ha detto...

Exaptus.Iin italiano: sciatto.
Non vuol dir soltanto trascurato
ma può significare non adatto.
In questo mondo dal potere dilaniato,
chi di noi si sente realizzato?
In quanto allo sfiorir delle mammelle
si puo supporre che un tempo eran più belle.
A quarant’anni aver un seno in fiore
Vuol dir ch’ è frutto di un abile dottore.
Quindi dal mio punto di vista
Convien tenersi ciò che che il tempo dona ,
E non quello che la VISA acquista.

Dioscorea ha detto...

La mie non son tettone
e pure a quarant'anni
mi stanno su da sole:
né bisturi né inganni.